Molti ricorderanno quei momenti, quando ci si ritrovava attorno alla brascera (braciere) ad ascoltare i racconti dei nonni mentre si assaporavano le olive riscaldate nel fuoco e la nonnina che metteva patate e uova a cuocere nella cenere calda sopra le braci.
Dolci ricordi. Per tener quieta la figlioletta più vivace le si raccontavano favole magiche, e lei rimaneva incantata.
È la storia di qualsiasi famiglia fino a non troppi decenni fa, quando i televisori erano rari e la vita era fatta di condivisione, di racconti e di unione familiare.
Non si aveva tutto ciò che si ha oggi ma si godeva delle piccole cose.
La brascera e i suoi utilizzi
La brascera era il mezzo migliore per scaldarsi. Si trattava di una conca in rame e ottone (o ferro), al cui interno si appoggiavano le braci in modo che desse calore e lo diffondesse per tutta la stanza.
Sostituiva i nostri moderni termosifoni e aveva molteplici usi. Nelle serate di freddo, grazie al chirchiu, una sorta di cupola fatta di assicelle di legno, si usava per scaldare le coperte, e questo ne faceva uno “scaldasonno” naturale.
Sul chirchiu (che tradotto vuol dire semplicemente cerchio, per la sua forma semisferica) si poggiavano anche i panni umidi per farli asciugare o riscaldare.
Costituiva, anche, una protezione per i bambini per evitare che, giocando o correndo per la casa, ci cadessero dentro.
Ma era anche un ottimo mezzo per la cottura lenta. Le patate o le uova si affondavano nella cenere e i familiari si disponevano tutti attorno nell’attesa che si cuocessero.
Qualche volta, quando il fuoco era quasi spento, si avvolgeva un’aringa in un cartoccio e la si metteva sotto la cenere. Quello che oggi potrebbe sembrare poco, all’epoca era quasi festa.
Ogni tanto ci si spargeva dentro dello zucchero per profumare l’aria oppure si riscaldava una tegola per appoggiarla, avvolta da un panno, su qualche parte del corpo indolenzita.
Uno sguardo al passato
Si trattava di una Sicilia, sicuramente, diversa da quella moderna. L’avvento della tecnologia ci ha distaccati gli uni dagli altri, ci ha reso meno compatti e ci ha impoveriti dalle relazioni umane.
La brascera, invece, costituiva uno dei tanti mezzi per stare insieme. Era un modo per tenere la famiglia unita. Un punto di ritrovo dove ci si raccontava dell’andamento della giornata, si scherzava e si passava il tempo quando ancora la TV non esisteva.
Un momento di condivisione per raccontare i fatti della giornata, dei progetti futuri, dei sogni e delle problematiche.
il braciere ardeva pullulante di vita
del fuoco appena estratto dal forno
scintille guizzanti aleggiavano nell’aria
vivide, ribelli.
Caterina Viola Scimeca – Braciere
Paolo Manetta
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Appena ho letto alcune sue frasi me ne sono innamorato e non ho resistito a citarle nell’articolo