Le sfince di San Giuseppe sono un dolce tipico siciliano e per questo è stato ufficialmente inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Sono delle frittelle la cui preparazione ricorda quella dei bignè, infatti è una pasta choux, e ha lo stesso effetto: l’interno, cuocendo, si svuota e diventa il posto perfetto dove infilare tanta deliziosa crema di ricotta, come vuole la tradizione siciliana, o crema pasticcera, se preferite. In molte case siciliane vige la par condicio: si riempiono metà delle sfince con l’una e metà con l’altra.
Sono squisite e soffici e a questo devono il loro nome: in latino spongia, da cui sfincia, vuole infatti dire spugna.
La preparazione delle sfince di San Giuseppe
Impastarli è semplice, ma per friggerli bisogna armarsi di pazienza e il risultato vale decisamente la pena.
Tutte le ricette sono simili, con piccole variazioni, quella che segue viene tramandata di madre in figlia e quindi è super collaudata.
Ingredienti:
300 g di acqua
250 g di farina 00
125 g di strutto (o 150 g di burro)
un pizzico di sale
6 uova
Olio di arachidi
Procedimento:
Mettere acqua, strutto (o burro) e sale in una casseruola. Setacciare la farina. Quando l’acqua bolle, abbassare la fiamma, buttarvi dentro la farina tutta d’un colpo e mescolare energicamente. Continuare a mescolare fino a quando il composto non si stacca dalle pareti della pentola. Allargare l’impasto su di un vassoio, coprire con la pellicola per evitare che si secchi e far raffreddare. Mettete l’impasto freddo in una planetaria e versatevi un uovo alla volta, aspettando che si assorba del tutto prima di mettere il successivo. Se non avete una planetaria, potete fare lo stesso lavoro a mano in una ciotola, ma vi servirà tanto olio di gomito. Quando l’impasto è pronto, mettete una padella alta sul fuoco con abbondante olio di arachidi, le sfince si gonfiano tanto e per venire bene devono affondare nell’olio. Per vedere se l’olio ha raggiunto la temperatura giusta prendete una pallina di impasto e buttatela nella padella: se frigge è il momento di cominciare. Prelevate mezzo cucchiaio da minestra di impasto e fatelo scivolare dolcemente nell’olio; non mettete più di tre/quattro sfince alla volta, come già detto le loro dimensioni raddoppiano e a volte triplicano. Giratele in continuazione con un cucchiaio di legno e quando sono belle dorate prelevatele e mettetele ad asciugare su
carta assorbente. ripetete l’operazione fino a esaurimento dell’impasto. Se ne fate una dose maggiore, a metà del lavoro fareste bene a cambiare l’olio della frittura.
Mentre si raffreddano preparate la crema.
Crema di ricotta
La ricotta dovrebbe essere rigorosamente di pecora, la più delicata e gustosa, ma anche quella di mucca o di capra vanno bene. Un piccolo trucco per ottenere una crema compatta: acquistate la ricotta il giorno prima e mettetela a scolare, in questo modo il siero finirà in una scodella invece che nella crema.
1 Kg di ricotta ben scolata
100 g di zucchero semolato
Mettete la ricotta e lo zucchero in una ciotola e sbatteteli con la frusta elettrica fino a quando non si amalgamano in una crema liscia e uniforme. Assaggiatela e se il vostro gusto lo richiede, aumentate la quantità di zucchero fino a quando non vi parrà buona.
Questi due semplicissimi ingredienti possono essere gustati così, in purezza, o vi si può aggiungere mille altre cose: cannella abbondante, scorze candite tagliate a pezzetti piccoli, succo d’arancia, gocce di cioccolato, pistacchi tritati, mandorle tostate.
Farcite le sfince di San Giuseppe con la sac-à-poche e la bocchetta a imbuto, oppure aprite un “coperchietto” nella frittella e infilate la crema con un cucchiaino.
Buona Festa di San Giuseppe e del papà!